L’attrice racconta il progetto 3.33 e la sua esperienza nei panni di Teresa, l’apprensiva mamma di Alex
D: Benvenuta, Marta! Iniziamo subito chiedendoti di descrivere Teresa con 3 aggettivi
R: Direi apprensiva, determinata e tenace
D: Chi è Teresa?
R: Teresa è una donna che si ritrova da sola a crescere suo figlio e a portare avanti l’azienda di famiglia. Molto apprensiva nei confronti di Alex , quando capisce che c’è qualcosa che turba il figlio cerca di proteggerlo e di aiutarlo con tutte le sue forze.
D: Qual è il tratto che più ti ha affascinato del tuo personaggio?
R: Sicuramente la grande forza che mostra, fino alla fine.
D: Ci racconti com’è stato girare durante il difficile periodo della pandemia?
R: Girare in pandemia è stato sicuramente difficile a livello tecnico e organizzativo, a causa delle regole imposte in quel periodo. Si è rivelata, però, anche una vera “salvezza” perché abbiamo avuto la possibilità di continuare ad avere dei rapporti reali quando tante altre persone potevano averli solo attraverso il mondo virtuale. “3.33” ci ha regalato la bellezza della normalità in un momento che tutto era fuorché normale.
D: Qual’è stata la scena più difficile da girare?
R: Sicuramente il piano sequenza del secondo episodio, quando affronto il dialogo con mio figlio Alex (Alessandro Scirea ndr) che mi chiede del padre e il motivo dell’abbandono.
D: Ti definiresti un’amante del genere horror/thriller?
R: Non sono proprio amante dell’horror, mi piace di più il thriller. Il genere horror tendo proprio a non guardarli.
D: Che consiglio daresti a Teresa?
R: Teresa, ascoltati profondamente e cerca la tua verità!
D: Come definiresti 3.33 con una parola e cosa si devono aspettare i nostri spettatori?
R: “3.33” è una “ magica storia reale”, gli spettatori potranno identificarsi con la storia di un ragazzo e della sua forza nella ricerca della verità e delle…conseguenze che ne derivano.
3.33 è disponibile su Serially gratuitamente e senza abbonamento!